Sinodo Diocesano
Primo piano
Il Sinodo Diocesano, la necessità per la Chiesa di ripensarsi e riformarsi.
In ogni stagione la forma concreta della Chiesa si sviluppa a partire dall’annuncio del Vangelo - sempre nuovo e da riscoprire - e dal contesto culturale e sociale di quel preciso momento storico. Il Vangelo e l’attuale momento storico spingono la Chiesa a ripensarsi, evitando l’adeguamento o la semplice opposizione a questo tempo, ma come occasione di grazia e di profondo rinnovamento.
Il cambiamento d’epoca evidenzia che “è arrivato il tempo di una comprensione di questa lunga esperienza per capire, dalle tracce lasciate dai passi dei credenti, dove lo Spirito ci sta orientando.
Lo Spirito ha agito anche fuori dalla nostra storia diocesana attraverso molte e diverse manifestazioni, ma alla nostra diocesi è consegnata questa porzione di Chiesa, quella radicata in questa terra e in questa storia.
Ecco allora che il vescovo Claudio ha indetto il Sinodo diocesano che si aprirà ufficialmente nella Pentecoste del 2022. E per capire meglio l’evento abbiamo preparato, utilizzando anche quanto contenuto nel sito web della Diocesi, una pagina che cerca di illustrare questi quattro punti: “che cos’è il Sinodo”, “perché un Sinodo”, “la preparazione del Sinodo”, “I facilitatori parrocchiali del Sinodo”.
Il Sinodo Diocesano
Che cos’è il sinodo?
Questa parola viene dal greco “camminare insieme”. Il vescovo Claudio ha chiamato tutti noi ad un grande cammino di riflessio- ne, ascolto, racconto e sogno per il futuro, che durerà alcuni anni e punta al rinnovamento del modo di essere Chiesa.
Il Sinodo è un’esperienza ecclesiale e spirituale.
Ecclesiale perché l’essere Chiesa implica sempre la disponibilità a camminare insieme.
Significa condividere una visione, una prospettiva che ci attrae e individuare le tappe e le modalità (processi) che attivino un cambiamento duraturo ed efficace. In questo senso “Chiesa” e “ S i n o d o ” s o n o s i n o n i m i .
Spirituale perché è un’esperienza ispirata dallo Spirito Santo e conserva, pertanto, un margine ampio di apertura e imprevedibilità, caratteristiche dello Spirito, che soffia e va dove vuole. Per questo si utilizza l’espressione “celebrare il Sinodo”, perché di fatto significa riconoscere
l’azione dello Spirito che accompagna sempre la nostra Chiesa.
Sinodo significa il diritto e il potere di parola affidato a tutti.
La capillarità del Sinodo, caratterizzato dall’atteggiamento dell’ascolto, permette ad ogni credente e battezzato di portare il proprio contributo di pensiero.
Ogni parola, che mette in circolo l’esistenza di ciascuno e il Vangelo, è preziosa, è un dono che rinnova e quali- fica il discernimento dell’intero popolo di Dio.
Sinodo significa scegliere insieme.
Il Sinodo intende attivare dei processi di cambiamento frutto di ascolto e di discernimento.
Il Sinodo non guarda solo le questioni immediate, ma rivolge il suo sguardo a ciò che siamo chiamati a diventare nel medio-lungo periodo.
Nelle grandi sfide e questioni che interpellano tutti, decidere e scegliere insie- me è garanzia di fedeltà al Signore e di comunione.
Il Sinodo, pertanto, vorrebbe attivare processi di cambiamento, che coinvolgano tutti i soggetti ecclesiali e che permettano di annunciare, oggi e qui, la gioia del Vangelo.
Perchè un sinodo?
Quello che stiamo vivendo, afferma papa Francesco, non è solo un’epoca di grandi cambiamenti ma un cambiamento d’epoca. Le questioni e trasformazioni che stiamo vivendo hanno portata mondiale e interpellano la qualità del nostro essere uomini e il futuro dell‘intera umanità. Il cambio d’epoca significa anche riconoscere e interpretare un contesto sociale e culturale in mutazione: veloce e dinamico, plurale e differenziato.
La necessità per la Chiesa di ripensarsi e riformarsi.
In ogni stagione la forma concreta della Chiesa si sviluppa a partire dall’annuncio del Vangelo - sempre nuovo e da riscoprire - e dal contesto culturale e sociale di quel preciso momento storico. Il Vangelo e l’attuale momento storico ci spingono ancora di più come Chiesa a ripensarci, evitando l’adeguamento o la semplice opposizione a questo tempo, ma come occasione di grazia e di profondo rinnovamento.
Il cambiamento d’epoca evidenzia che “è arrivato il tempo di una comprensione di questa lunga esperienza per capire, dalle tracce lasciate dai nostri passi, dove lo Spirito ci sta orientando. Lo Spirito ha agito anche fuori dalla nostra storia diocesana attraverso molte e diverse manifestazioni, ma a noi è consegnata questa porzione di Chiesa, quella radicata in questa terra e in questa storia. È tempo quindi di una sintesi ecclesiale che permetta di guardare al futuro “insieme”, con un rinnovato coraggio; anzi con un rinnovato entusiasmo.” (dall’omelia del vescovo Claudio per la celebrazione di Indizione del
Sinodo del 16 maggio 2021).
La preparazione al Sinodo.
L’apertura ufficiale Sinodo è fissata per la Pentecoste del 2022. Nel frattempo viene eseguito tutto il lavoro di preparazione coordinato dalla Commissione preparatoria che ha il compito di favorire un primo tempo di ascolto dei territori per raccogliere i punti di rottura e i germogli del nostro tempo, delle nostre comunità cristiane, della Diocesi, e di elaborare i temi sui quali lavorerà la Chiesa di Padova dopo l’apertura del Sinodo.
L’obiettivo dei “punti di rottura” e dei “germogli” non è unicamente quello di registrare l’esistente ma anche ad aprire a un sogno e una visione di Chiesa; quasi raccogliere i nostri desideri e intuizioni verso una rinnovata forma di Chiesa. Nel primo ascolto si privilegia l’incontro con gli altri e con il Signore. Quanto emergerà da questo primo ascolto verrà messo nelle mani della Commissione preparatoria, chiamata a elaborare e definire i temi specifici del Sinodo.
I facilitatori del Sinodo per il primo ascolto.
Ogni comunità parrocchiale ha individuato alcune persone a cui è affidato il compito di accompagnare e facilitare la realizzazione di questo primo ascolto attraverso la formazione nell’ambito parrocchiale di gruppi di lavoro composti da persone diverse in quanto ad età, scelte di vita, interessi e modalità di appartenenza alla comunità. Gli spazi di dialogo avranno una traccia - guida preparata a livello diocesano e sono da prevedere indicativamente per i mesi da Ottobre 2021 a Gennaio 2022. La proposta degli spazi di dialogo è aperta a molti.
Alla fine il materiale raccolto verrà consegnato al consiglio pastorale e alla Commissione sinodale diocesana di Padova.