Il trenino del Brenta - Parrocchia di San Marco Ev

aggiornato il 24/02/2024
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Il trenino del Brenta

La storia
Il Trenino del Brenta
Quando a Ponte di Brenta si utilizzava la tranvia

Il primo collegamento pubblico che ha unito per viabilità ordinaria Ponte di Brenta alla città di Padova e non solo, è stata la tranvia, detta anche il trenino del Brenta. Prima di allora per recarsi in città o si utilizzavano mezzi propri o ci si serviva della linea ferroviaria Padova-Venezia, salendo alla stazione costruita alla periferia del paese, a ridosso del fiume Brenta.  

La tranvia autorizzata dal Ministero per i lavori pubblici il 21 luglio 1884, venne realizzata in tempi brevi: il 5 ottobre 1885 fu attivata la prima tratta Padova Santa Sofia-Ponte di Brenta che venne seguita dopo pochi giorni, rispettivamente l'11 e 14 ottobre, dai tronchi Ponte di Brenta-Dolo e Dolo-Fusina.
La relativa concessione era a nome della Società delle Guidovie Centrali Venete (GCV), azienda controllata dalla Società Veneta di Padova.
All’inizio dell’esercizio la trazione era assicurata da locomotive a vapore. La GCV per questa linea aveva in opera 8 locomotrici leggere della velocità massima di 30 km. orari, costruite in Germania dalla Henschel & Sohn di Kassel.
Acquistate con contrassegni di identificazione numerici dal 171 al 178, giunte in Italia vennero rinominate rispettivamente con i nomi di Dolo, Stra, Bagnoli, Conselve, Mira, Ponte di Brenta, Sillaro e Savena.

In conseguenza delle accresciute esigenze di trasporto dell'area padovana, interessata da un notevole sviluppo industriale ed economico, nel 1906 gli azionisti della Società Veneta approvarono un piano di potenziamento degli impianti, che prevedeva la graduale adozione della trazione elettrica e un prolungamento urbano in centro città dalla stazione di Santa Sofia a piazza Garibaldi. Fu così che fra il 1909 e il 1910 la trazione elettrica sostituì quella a vapore.

Ripreso il servizio dopo le interruzioni imposte dai danni subiti durante la seconda guerra mondiale, nel 1947 venne studiata la possibilità di filoviarizzare la linea per permettere il prolungamento del collegamento fino a Venezia, in piazzale Roma, sfruttando la rete filoviaria mestrina.  Nel dopoguerra però le condizioni economiche cominciarono a mutare profondamente con l'avvento della motorizzazione privata e ciò indusse la Società Veneta a valutare ed a realizzare la sostituzione della tranvia con un sistema di autoservizio, anche a causa di una politica a quel tempo non favorevole ai sistemi di trasporto rapido di massa.
Di conseguenza il trenino del Brenta fu ufficialmente soppresso il primo febbraio del 1954, insieme a tutte le altre  linee tranviarie nel frattempo realizzate.

La tranvia extraurbana fu pensata e costruita per collegare in maniera capillare Padova con le frazioni e i paesi del circondario e con Venezia e diede sin dall’inizio una connotazione caratteristica  al  panorama e all'economia della riviera del Brenta.
Il tracciato di 36 km fino a Fusina, seguiva prevalentemente la sede stradale per quasi tutto il percorso lungo la riviera del Brenta; solo per poco più del 10% (3,7 km.) era in sede propria.
Lasciata la città, la tranvia seguiva inizialmente il percorso della via Noventana, servendo San Lazzaro, Ponte di Brenta e Noventa Padovana; scavalcato il Naviglio del Brenta veniva raggiunta la località di Strà con un passaggio davanti alla ben nota Villa Pisani.
Da qui la riviera del Brenta veniva seguita fino a Oriago servendo Barbariga, Fiesso d'Artico e Paluello per giungere a Dolo, servito dalle fermate "Dolo Centro" e "Dolo tram". L'importante cittadina di Mira, successiva località, era servita da ben quattro fermate.
Giunta in prossimità di Oriago la tranvia incontrava la variante realizzata nel 1931 per collegare la cittadina a Mestre: rispetto all'originario tracciato che si manteneva lungo la strada sulla riviera del Brenta, con un breve tratto in sede proprio che volgeva verso est veniva impegnata la sede della nuova ferrovia Adria-Mestre, giungendo alla stazione ferroviaria di Mestre.
Continuando sulla linea principale, superata la stazione di Malcontenta con la celeberrima Villa Foscari (il tratto di riviera in prossimità della stessa assume proprio il nome di via della Stazione) si raggiungeva Malcontenta Bivio, da cui si diramava l’altro tronco diretto a Mestre. Giunti a Fusina i convogli trovavano coincidenza con i battelli per Venezia gestiti dalla Società Veneta Lagunare, anch'essa controllata dalla Società Veneta.

I non più giovani certamente ricorderanno ancora e forse con nostalgia, i viaggi fatti con la tranvia, brevi o lunghi che fossero. Recarsi poi a Venezia a quei tempi aveva tutto il sapore di un’avventura. Era un viaggio che fra tranvia e vaporetto durava ore e percorreva a modesta velocità tutta la riviera del Brenta, immersa, purtroppo non ancora per molto, nella quiete della campagna, senza il deturpamento del paesaggio dovuto ai numerosissimi edifici che in molti punti ora fiancheggiano la statale ed il frenetico correre delle automobili e dei veicoli commerciali dei nostri giorni.



Padova * La stazione di Santa Sofia, capolinea della tranvia



Il percorso della tranvia Padova-Fusina


La stazione della tranvia a Ponte di Brenta

Com’era …..


…. E com’è



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